- Pesca con galleggiante;
- Pesca in buca
La pesca con galleggiante è sicuramente una delle tecniche di base della pesca in mare.
Presenta innumerevoli variazioni a seconda delle
prede e/o dei luoghi di pesca. Viene praticata principalmente nei porti e
dalle scogliere per la cattura di prede.
Meno comuni, invece, sono: Aguglia, Orata,
Spigola e altre specie di fondo.
Con questa tecnica vengono impiegate la maggior parte delle esche usate nella pesca in mare come: anellidi, bigattino, vari tipi di pasta (al
formaggio, alle sarde, ecc.), sarde, gambero, totano, cozza, ecc.
L’attrezzatura sarà scelta a seconda della specie insidiata, quindi si dovrà scegliere in
relazione alla tecnica usata. Una attrezzatura generica da adottare potrà essere: una canna da 5 a 8 metri; un galleggiante che verrà scelto in base allo stato del mare, la grammatura da utilizzare viene
scelta in base alla profondità di pesca e all’esca utilizzata e varia
dai 2 ai 6 grammi; il monofilo viene, anch'esso, scelto in base allo stato del mare e può variare dallo
0.12 allo .14 con acque calme, dallo 0.15 allo 0.18 con acque mosse; gli ami, invece, variano dal n. 16 al n. 8, in base all’esca usata.

Le prede più comuni di questa tecnica sono la
Bavosa, il Tordo e lo Scorfano; meno comuni, invece, sono il Sarago, la
Motella, l’Orata, la Tracina e la Triglia di scoglio.
Le esche più adottate sono: il gamberetto, il totano,
gli anellidi, la cozza, il paguro e altri molluschi di scoglio.
In questa tecnica viene usata una qualsiasi canna fissa, basti che varia tra i 3 e i 6 mt. Per la lenza impiegheremo un monofilo dello 0.25-0.30, ami del 10 o 12,
piombi a goccia o ad oliva dai 15 ai 35 grammi.
Perla ovalada biperforada mediana
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