lunedì 21 ottobre 2013

La pesca e le stagioni

L'INVERNO
Nel periodo freddo l’azione di pesca va effettuata nei posti più profondi che di solito corrispondo alle rotte  percorse dai natanti in particolare , dove presenti dai traghetti. I  pesci insidiabili con successo sono prevalentemente il cefalo, la spigola e dove presente il grongo.Il cefalo è un pesce stanziale e quindi anche d’inverno è facile trovarlo negli strati prossimi al fondo insidiandolo con la pasta al formaggio, la sarda o l’universale bigattino. Le tecniche che rendono di più sono il ledgering, la pesca al tocco o la bolognese, dove il fondo non troppo elevato lo consente potremo utilizzare anche una semplice ma molto efficace canna da punta con la “pasta”. L’acqua portuale di solito torbida ci consentirà di utilizzare monofili abbastanza robusti tipo lo 0.14 per finale. Molto importante sarà l’uso di un buon brumeggio per attirare e mantenere in zona i pesci.Nel periodo freddo è possibile dedicarsi alla pesca dei grossi esemplari di spigola che , complice la stagione della riproduzione entrano nei porti per deporre le uova. La tecnica più redditizia è la pesca con la sarda freschissima intera innescata su un lungo finale anche più di due metri dello 0.35- 0.40. La lenza sarà priva di qualsiasi piombatura . Una volta lanciato il tutto, lascieremo andare a corrente la nostra insidia. Al momento della mangiata non bisogna avere fretta , ma lasciare che il pesce si allontani con l’esca in bocca e che abbia tutto il tempo di ingoiarla per bene , solo a questo punto quando vedremo il filo filare via più deciso daremo una bella ferrata ingaggiando la lotta con la preda.E’ buona norma , per avere maggiori possibilità di cattura ricordare che l’ attività trofica della spigola va da 90 minuti prima dell’acme di bassa marea a 90 minuti dopo l’acme di bassa marea e da da 90 minuti prima l’acme di alta marea a 90 minuti dopo l’acme di alta marea cioè nelle fasi di acqua ferma. Nei porti a fondo scoglioso e nelle fessure che si aprono alla base delle murate è presente il grongo viscido predatore anguilliforme dalle fauci taglienti.La pesca non presenta grandi difficoltà : si pesca a fondo con la sarda innescata su un finale dello 0.60 o meglio fornito di un cavetto d’acciaio , a causa della dentature molto tagliente del pesce. Si sondano le tane che si aprono ai nostri piedi o le zone più distanti ma dove sappiamo della presenza di scogli. Una volta avvertita la mangiata bisogna essere lesti nello strappare il pesce dagli scogli dove tenterà di intanarsi rendendo vana ogni nostra azione. Si pesca quasi esclusivamente di notte tranne che nei giorno più plumbei e con acque molto torbide a causa di una mareggiata.

PRIMAVERA
La temperatura si fa più tiepida e di conseguenza anche l’acqua comincia a riscaldarsi, così molti pesci detti traslativi cominciano a risalire dalle fosse profonde e a popolare il sottocosta. Così è possibile dedicarsi alle occhiate e all’orata . Le occhiate di solito entrano nei porti durante la notte e si tengono sempre nella parte più esterna verso l’imboccatura.La tecnica migliore è la bolognese con l’utilizzo del bigattino come esca, sondando gli strati d’acqua intermedi, la pesca va accompagnata da una sapiente pasturazione (fatta sempre con i bigattini) tenendo conto della corrente e cercando, oltre di mantenere i pesci in zona, di far aggallare il branco. In tal modo tutta l’azione sarà più semplice ed inoltre il branco diventerà più frenetico con spanciate e bollate evidenti entrando in una attività trofica frenetica dovuta alla competizione alimentare.L' orata merita un discorso particolare , infatti , non è presente in tutti i porti in quanto abbisogna di alcune caratteristiche relative alla natura del posto: il porto deve essere molto profondo e ci deve essere un fondale misto che garantisca gli organismi di cui il pesce si ciba ovvero presenza massiccia di cozze , paguri, murici e molluschi in genere. Si può insidiare nei modi più disparati anche se i risultati migliori per gli esemplari di taglia si ottengono innescando la cozza compresa di guscio, in tal modo si fa fuori tutta la minutaglia che possa disturbare la nostra azione. Invece per le orate più piccole è molto efficace la pesca con il bigattino sia con la bolognese che a ledgering. Non va dimenticato che comunque è sempre valida la classica pesca a fondo innescando anellidi tra cui spicca l’americano , murici e cannolicchio. La pesca si protrae per tutta l’estate e buona parte dell’autunno. E’ buona norma, per avere maggiori possibilità di cattura, ricordare che l’ attività trofica dell’orata va da 90 minuti dopo l' acme di bassa marea a 90 minuti prima dell’acme di alta marea e da da 90 minuti dopo l' acme di alta marea a 90 minuti prima dell’acme di bassa marea cioè nelle fasi di mossa dell' acqua.

ESTATE
Con l’arrivo del grande caldo il porto si arricchisce di tutta quella minutaglia che fa la felicità dei pescatori neofita o al massimo di qualche garista in vena di allenamenti, stiamo parlando di boghette,salpette,menole, sparlotti e rondinelle. Questi pesci si insidiano facilmente operando un brumeggio fatto con uno sfarinato da mare di superfice e utilizzando una canna da punta o pescando in caduta utilizzando piombi da 1-5 Gr. I pesci pelagici come la leccia amia e stella, l' aguglia, il pesce serra e la ricciola durante tutto il periodo caldo e anche per la prima parte dell’autunno fanno dei veri e propri blitz all’imboccatura dei porti e a volte seguendo i pescherecci che rientrano si inoltrano nelle parti più interne creando cacciate spettacolari anche verso cefali da chilogrammo che spiccano salti fuor d’acqua alla ricerca della salvezza. Leccie stella e aguglie è possibile insidiarle sia con la bombarda e il bigattino come esca o con filetti ricavati da sarde o anche dai pesci pescati precedentemente, avendo l’accortezza di lasciare oltre la carne anche la pelle luccicante. Invece per gli altri pesci si parla di spinning di mare pesante utilizzando i poppers o anche grossi cucchiaini ondulanti. Altrimenti si può sempre cercare la cattura utilizzando la tecnica del vivo  fatto in luogo. Fino ad alcuni anni fa tali pesci erano comuni solamente nella parte meridionale della penisola, ora a causa della tropicalizzazione del mediterraneo è facile incontrarli un po’ ovunque.

AUTUNNO
Con l’arrivo dell’autunno comincia a diventare instabile l’alta pressione estiva dovuta all' anticiclone delle Azzorre , tutto ciò comporta un tempo variabile con le prime mareggiate che portano beneficio per l' attività aulietica infatti si ricominciano a muovere i pesci degni di nota e cominciano a fare la comparsa i saraghi per i quali va fatto lo stesso discorso dell’orata anche se almeno gli sparlotti o sparaglioni si trovano comunemente in qualsiasi porto di qualunque natura esso sia. Anche per le tecniche si può far riferimento a quanto detto per l’orata tenendo conto però che il sarago vuole assolutamente l’esca ferma sul fondo o nei pressi di conseguenza bisogna avere l’accortezza di utilizzare finali abbastanza corti e rapportati alla forza della corrente al fine di pescare come detto. Inoltre una possibile alternativa può essere cercare sia saraghi che orate lungo la parete della murata a diverse altezze , avendo questi pesci l’abitudine di andare a mangiare cozze e quant’altro anche staccati dal fondo lungo il muro cercando di mantenere l’esca quanto più possibile ferma nei pressi della parete stessa.
Non ci scordiamo che in generale la legislazione italiana vieta qualsiasi tipo di pesca nei porti di conseguenza per evitare spiacevoli situazioni , quando decidiamo di recarci a pesca in un porto, prima informiamoci  presso le autorità locali della capitaneria se è consentito pescare liberamente o se vige qualche divieto.

Nessun commento:

Posta un commento