Scegliere l'esca adatta non è di certo facile. Molte sono le variabili
che entrano in gioco, dalla tecnica che ci accingiamo a praticare, alla
preda che vogliamo catturare fino alle condizioni ambientali,
soprattutto se ci troviamo in mare. Amo, montatura, nylon o trecciato, galleggianti, piombi seguiranno di conseguenza.
- Aguglia: dal corpo sottile ed allungato, l’Aguglia si
contraddistingue per la forma delle mascelle a “becco” da cui deriva
anche il suo nome scientifico: belone che in greco vuol dire ago.
Lunga massimo 80 cm e di colore argenteo è una delle esche più utilizzate nella “traina col vivo”, facile da reperire è però difficile da conservare se non si dispone di una vasca “del vivo” attrezzata.
L’innesco si effettua in genere con due ami del 5/0, uno direttamente infisso nel rostro (il cosiddetto trainante e l’altro a circa tre quarti). L’innesco dell’aguglia è una vera e propria arte, e la bontà delle operazioni di innesco sono direttamente proporzionali alle possibilità di successo.
Tecnica di pesca: traina col vivo
Ami: 5/0
Inneschi: solitamente a due ami
Periodo di impiego: tutto l’anno, anche se preferibilmente d’estate o in autunno - Americano: Il Canadese o Americano è un’esca tra le più
utilizzate nella pesca da spiaggia, in particolare nei periodi
autunnali ed invernali. Vitale, non per caso è denominato “saltarello”, e
robusto è in grado di reggere bene ai lanci ed è apprezzato da quasi
tutte le specie ittiche ed in particolar modo dalla Spigola e dal
Sarago.
Una delle sue caratteristiche principali è di essere un verme particolarmente sanguinolento.
Le sue dimensioni, invece, possono variare di molto, anche se in genere è piuttosto piccolo.
L’habitat ideale dell’Americano sono i terreni composti da ghiaia, sabbia e fango, dove si nasconde al di sotto dei sassi nutrendosi delle sostanze derivanti dalla decomposizione di piante ed animali.
Lo si trova lungo le coste del Mediterraneo e, in Italia, il migliore è quello dell’alto Adriatico, anche se di difficile raccolta e spesso importato dall’estero. Nei negozi viene venduto in scatole di cartone riempite di torba, in grado di mantenere la giusta umidità e si conserva (massimo 10 giorni) in frigorifero ad una temperatura tra i 10°C e i 14°C, controllando che non si asciughi troppo, in ogni caso basta dargli una spruzzata di acqua.
L’innesco è bene che sia sempre eseguito servendosi di un ago in modo da non svuotarlo dal sangue, compromettendo la sua attrattiva sui pesci, e con ami sottili scelti tra gli Aberdeen più leggeri. Nel caso sia necessario dividerlo in più parti bisogna prestare attenzione a non perdere il suo fluido vitale, sarà sufficiente massaggiarlo, quindi strapparlo e premere sui monconi per arrestare il sangue.
Tecnica di pesca: in mare, ideale per pesci di media-grossa taglia
Ami: leggeri
Inneschi: intero o a pezzi, ma senza svuotarlo
Periodo di impiego: tutto l’anno in particolare in autunno e in inverno - Arenicola: L’Arenicola è un anellide molto diffuso nel
nostro territorio, dal color rosso rosato e a volte bruno o violaceo,
lungo anche più di 30 cm e molto sottile, circa 13 mm.
Il suo habitat è rappresentato da spiagge a fondale misto, ricco di fattori che possano determinare marcescenza quali posidonie o cozze che l'azione del mare deposita sul fondo creando in questo modo le condizioni ideali per il suo sviluppo. La sua raccolta può avvenire tramite l'uso di una pala e di un setaccio, oppure in immersione "spolverando" il fondo con la mano e riponendo quindi l’Arenicola in un contenitore con un dito di sabbia sul fondo.
Superiore per resa e tenuta alla Tremolina e al Muriddo, facilmente reperibile nei negozi specializzati, ha però lo svantaggio di essere particolarmente costosa.
Utilizzata per la pesca di tutte le specie di fondo e di mezz’acqua quali: Mormore, Saraghi, Orate, Spigole e Pesci piatti, è apprezzata anche dalla minutaglia e dai granchi, che alle volte possono divorarla in un batter d’occhio e compromettere la nostra pesca. In questo caso la si può proteggere con dei piccoli galleggianti che la sollevino un poco dal fondo aumentandone la mobilità.
L’Arenicola è un'esca molto delicata e per questo richiede ami leggeri, dal 4 all'8, a sezione sottile e fili di un diametro massimo del 25.
Il classico innesco è quello a “calzetta”, facendola risalire di qualche centimetro oltre il gambo dell’amo mentre la parte restante con la sua grande mobilità le conferirà un aspetto del tutto naturale. Diverso è l’innesco a “fiocco” che prevede l’arrotolamento del verme sull’amo, più volte bucato, a formare una sorta di pallina, più adatto per una pesca veloce nel sottoriva.
Tecnica di pesca: in mare, pesca a fondo dalla costa (Surf Casting)
Ami: dal 4 all’8
Inneschi: a calza o a fiocco partendo sempre dalla testa
Periodo di impiego: tutto l’anno - Bibi: Il Bibi, nome scientifico “Sipunculus
nudus”, trae origine dalla parola francese Bibì, che significa
"cappellino da signora", per gli americani, invece, è noto come "Verme
arachide" (Peanut Worms), se ne contano in tutto circa 320 specie, tutte
marine. Tra queste ricordiamo il Bibi asiatico di colore più scuro e
quello veneziano di un rosa tenue.
Si tratta sostanzialmente di un invertebrato affine agli anellini dai cui però si distingue per l'assenza di setole e segmentazione, per la pelle rivestita da una cuticola quadrettata oltre che per forma e fisiologia notevolmente influenzate dalla vita fossoria.
Il loro habitat, infatti, sono prevalentemente sedimenti fangosi ove formano gallerie, a volte rivestite di muco, gusci vuoti di Gasteropodi, o fessure tra rocce e coralli, ambienti comuni negli oceani e nel Mediterraneo.
Il corpo del Bibi è munito di una proboscide estroflettibile molto più sottile rispetto al tronco e al cui apice troviamo la bocca circondata da tentacoli e che si muove per mezzo di un sistema idraulico. Di colore bianco, trasparente da giovane, da adulto è bruno scuro.
Lungo anche 30 cm può scavare buche di 50 cm nel fango e nella sabbia per questo motivo, normalmente, viene pescato con le turbosoffianti, quindi commercializzato come esca per la cattura di Orate, Saraghi, Mormore e altri pesci "grufolatori". Lo si trova generalmente in vaschette di 5-7 capi da conservare ad una temperatura non inferiore ai 10°C e non superiore ai 16°C.
Adatto per il Surf Casting e per la pesca a fondo, deve essere innescato, a calza o a fisarmonica per il Sarago, su ami a curvatura larga, come gli Aberdeen, e con un piccolo anello per favorire l’innesco.
Tecnica di pesca: in mare, pesca a fondo dalla costa (Surf Casting); Bolentino in fondali molto alti
Ami: a curvatura larga
Inneschi: intero o a pezzi, a calza o a fisarmonica
Periodo di impiego: tutto l’anno ed in particolare di notte e nei mesi da Settembre a Febbraio - Bigattino: Il Bigattino o “Larva di Mosca Carnaria” o
“Cagnotto” è una delle esche più diffuse, usata soprattutto per la pesca
“a passata” e in tutte le stagioni, è facile da trovare in qualsiasi
negozio e con un prezzo contenuto.
Ha una lunghezza di 10-15mm e si sviluppa solitamente nei periodi caldi a seguito della decomposizione della carne. Sono infatti le mosche che deponendo le uova danno vita ai Bigattini, la cui varietà dipende non soltanto dalla mosca in se, ma anche dalla carne su cui sono state deposte le uova.
In generale hanno un color avorio, che però in negozio possiamo trovare appositamente alterato per i mangimi loro somministrati ai fini di migliorare l’abbocco del pesce. E’ stato visto, infatti, come Barbi e Lasche preferiscano larve di color rosso ed i Cavedani di color giallo. Il loro livello di “freschezza” è riconoscibile da alcuni fattori, come il forte odore di ammoniaca e la presenza di una macchia scura a livello della testa, lo stomaco, che indica la sua recente alimentazione.
Il classico innesco è quello a tre larve, su ami dal 12 al 18, dove un Bigattino è innescato a “calza” in modo da coprire tutto il gambo dell’amo, mentre gli altri due sono infilzati solo nel sottopelle e in punta in modo da consentirne la vitalità ed il movimento.
Nel caso ci trovassimo a che fare con pesci di dimensioni più piccole come Savette, Lasche o Scardole è meglio ridurlo a due larve, una innescata a “calza” e l’altra in punta.
Un terzo possibile innesco è quello che prevede l’uso di un solo cagnotto a “calza” per le Lasche.
Osservando le condizioni dell’esca sull’amo tra un lancio e l’altro, soprattutto se svuotato ed appiattito, ne ricaviamo preziose indicazioni, sulla necessità ad esempio di sistemare la piombatura o di cambiare la profondità.
Il Bigattino, inoltre, va anche pasturato, lanciandolo direttamente con le mani o servendosi di una fionda. Il quantitativo medio di utilizzo in una giornata di solito non supera il chilo, comunque è bene tenerlo con sé o nel marsupio, quando si pesca in acqua, o nella “zucca” se a riva. A tal proposito è opportuno informarsi preventivamente sulle normative regionali che ne stabiliscono il quantitativo concesso e, in ogni caso, nelle acque di montagna sopra i 500m di altitudine è vietato.
Tecnica di pesca: pesca a passata nei fiumi; legering in mare
Ami: piccolo
Inneschi: a calza
Periodo di impiego: tutto l’anno - Calamaro e Seppia: Calamaro e Seppia sono entrambi molluschi
cefalopodi utilizzati soprattutto nei mesi invernali per la pesca a
fondo, nella traina e nel surf casting.
Una delle loro caratteristiche principali, oltre all’alto contenuto proteico in grado di far letteralmente perdere la testa ai numerosi predatori, è la presenza di una particolare sostanza nelle loro carni. Questa, reagendo con l’ossigeno disciolto nell’acqua, produce una luce verdastra: un richiamo visivo irresistibile per i pesci.
Ottima per catturare spigole, gronghi, dentici e ricciole.
L’innesco può essere a “coda di rondine” dove la strisciolina è divisa in due punte, elicoidale, quando l’amo esce ed entra più volte dalla carne adatto in caso di mare calmo o lineare nel caso di correnti forti.
Sono da preferire ami non troppo grossi e dal gambo lungo opportunamente fissato con filo elastico in prossimità dell’occhiello per migliorarne la resistenza. Nel caso della traina è bene fissare due ami uno in punta nella parte anteriore del calamaro ed uno nella parte bassa tra la testa ed il corpo, solitamente in prossimità del sifone.
Tecnica di pesca: traina col vivo, fondo, surf casting
Ami: dal 4/0 all’ 8/0 in base alle dimensioni dell’esca
Inneschi: solitamente a due ami
Periodo di impiego: tutto l’anno, anche se preferibilmente in inverno - Cannolicchio: Il Cannolicchio è un mollusco racchiuso in
due valve allungate e leggermente bombate di colore avorio-marrone
chiaro, che racchiudono il suo corpo delicato, ed è diffuso soprattutto
nei bassi fondali e lungo le spiagge sabbiose dell'Adriatico
centro-settentrionale e del Tirreno.
E’ possibile raccoglierli facilmente nelle zone di bassa marea servendosi di un minuscolo arpione con il quale infilzarli ed estrarli dalle loro gallerie, profonde fino a 25-30 cm, riconoscibili per la presenza di un foro da cui prelevano l’acqua che gli serve per vivere. Un altro metodo consiste nel calare, attraverso una cannuccia, dei grani di sale grosso nel foro, questo cambiamento repentino dell’ambiente provocherà la sua fuoriuscita.
I Ccannolicchi, esche predilette per il Surf Casting sono ottime esche per la pesca a fondo dalla riva, dalle scogliere e nei porti, ghiotti a Spigole, Orate, Saraghi, Ombrine e Mormore.
Si possono utilizzare sia montati interi sugli ami, dopo aver tolto i due gusci, come per il Rock Fiscing, il Bolentino e la pesca a fondo, che tagliati a pezzi più o meno grandi.
Si parlerà quindi di innesco intero con il guscio quando si utilizzano tre ami, legati in sequenza, che vengono fissati nella polpa del mollusco dopo averne distanziato le valve. Nel dettaglio il primo amo, il più vicino al piombo, dovrà anche forare una valva del mollusco, in modo da aumentare considerevolmente la resistenza al lancio. Gli ami saranno del tipo ad artiglio, bruniti e con piccoli ardiglioni sul gambo in modo da avere una maggiore tenuta rispetto ai normali.
L’innesco intero senza guscio si attua sgusciando dapprima con delicatezza il mollusco, che verrà poi innescato con due ami, cucendolo ad essi il più possibile al fine di mantenerlo ben saldo durante il lancio.
Quello a pezzi, invece, è usato in prevalenza nel Beach Legering e con montature ed ami piccoli anche se sempre ad artiglio. Si procede sgusciando il cannolicchio, quindi lo si taglia in due o tre pezzi nel senso della lunghezza, legandolo con un filo o della larghezza facendo sparire l’amo al suo interno.
Tecnica di pesca: in mare, pesca a fondo dalla costa Surf Casting, Rock Fiscing, Bolentino
Ami: ad artiglio e con piccoli ardiglioni tipo long arm basso
Inneschi: intero con o senza guscio o a pezzi
Periodo di impiego: tutto l’anno - Coreano: Il Coreano, chiamato anche Saltarello Coreano, è un anellide di terra d’importazione simile all'Americano.
Più vitale e robusto rispetto all’Americano, risulta però essere meno catturante, di diametro inferiore e abbastanza delicato, soprattutto nella parte terminale, che genera qualche difficoltà nell'innesco.
Il suo habitat ideale sono i terreni composti da ghiaia, sabbia e fango e si nutre delle sostanze derivanti dalla decomposizione di piante ed animali presenti sotto i sassi.
Lo troviamo in vendita nei negozi specializzati in piccole scatole di cartone, da conservare bene in frigorifero anche per 2 o 3 settimane.
Dotato di una bocca con delle tenaglie e ricoperto da peduncoli finemente distribuiti lungo i fianchi, si presenta di colore marrone-verde oliva sul dorso e rosato sul ventre.
E’ indicato nella pesca a fondo in presenza di Posidonia o roccia, per catturare le Tanute, magari abbinato con un pezzetto di esca bianca, come il Cannolicchio, per le Mormore e per diverse altre specie di pesci.
Tecnica di pesca: di mare, pesca a fondo e di attesa, in presenza di rocce
Ami: sottili
Inneschi: da solo o con esche bianche (Cannolicchio)
Periodo di impiego: anche tutto l’anno - Lombrico di terra: Il Lombrico ha una lunghezza di 90-300mm ed
un diametro di circa 6-9mm e può essere di diversi tipi: di terra,
californiano e veronese. Si riconosce dal fatto che nella parte centrale
del suo corpo presenta un anello rigonfio, il clitello, dato
dall’ispessimento del tessuto di rivestimento.
Il lombrico è stato da sempre utilizzato nella pesca, molto prima che comparisse il Bigattino e, nonostante la rapida diffusione di quest’ultimo, resta sempre una delle esche più valide per la pesca a passata.
Abbastanza grosso e dal colore di un bruno rosato non è difficile da trovare, basta cercarlo in zone poco soleggiate, umide e fangose, dove scava numerose gallerie, quindi conservarlo al fresco in cassette di legno che ricreino al loro interno il suo habitat naturale. Ad ogni modo li possiamo trovare in qualsiasi negozio specializzato.
Bisogna però fare una piccola precisazione. Tra i diversi Lombrichi, quelli piccoli e rossi, di fango, sono ideali per la pesca a passata, mentre quelli più grossi e scuri, di terra, sono invece adatti ad altre tecniche.
L’innesco lo si effettua partendo dalla testa, facendolo quindi scorrere su per il gambo dell’amo del numero 6-8, per poi farlo uscire in punta, se la coda supera il centimetro andrà troncata, creando in tal modo un innesco rotante adatto per la pesca della trota selvatica o d’immissione.
Tecnica di pesca: a passata
Ami: piccolo per le trote selvatiche (n. 3-4), più grosso per quelle d’immissione (n. 6-8)
Inneschi: dalla testa facendolo uscire in punta per conferirgli un movimento rotante
Periodo di impiego: tutto l’anno - Muriddu: Il Muriddu (Marphisa sangúinea), meglio
conosciuto come “Bacone” in sui litorali tirrenici, è un anellide marino
molto usato in diverse tecniche di pesca. In Italia lo troviamo lungo
le coste venete e romagnole e negli argini delle foci di litorali bassi
ed arenosi con stratificazioni grigio-nerastre.
Per trovarlo occorre scendere abbastanza in profondità in quanto scava delle gallerie anche di 40-70cm sotto il suolo e nei periodi invernali possono superare addirittura il metro. Lo si conserva a basse temperature (non superiori ai 5°-8°C) in scatole di cartone dotate di un substrato composto da fango e sabbia, di frammenti di conchiglie, di alghe e di pezzetti di legno che ricreano il suo habitat naturale.
Il Muriddu ha un corpo di color rosso bruno ed è dotato di una notevole tenacità delle fibre muscolari che gli assicurano un’ottima tenuta sugli ami, per contro però risulta essere poco mobile una volta innescato. Ha una lunghezza media di 8-10cm, anche se ne esistono di più grandi.
Il Muriddu con i suoi umori sapidi risulta essere una buona esca per pesci piccoli e medi di fondo e di mezz’acqua, come i Saraghi, i Pagelli e le Boghe.
L’innesco può essere la classica “calza” o un finale di due ami beak a filo fine del numero 7, con il primo si infilza la testa e con il secondo la metà del corpo: le Orate apprezzeranno di sicuro.
Tecnica di pesca: pesca nei fondali molto alti, Beach Ledgering e Surf Casting
Ami: abbastanza grosso
Inneschi: a “calza” intero o a pezzi
Periodo di impiego: tutto l’anno
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