martedì 22 ottobre 2013

La spigola

La spigola presenta corpo slanciato con fianchi compressi e lungo peduncolo caudale. La testa, di medie proporzioni, reca una bocca ampia e munita di forti dentatura, che conferisce a questo pesce un aspetto da autentico predatore. Si riproduce da gennaio a marzo. Le uova superano generalmente il millimetro di diametro; alla schiusa le larve raggiungono i 4 millimetri. Lo sviluppo è abbastanza rapido e le dimensioni che la spigola può raggiungere arrivano a superare il metro di lunghezza e il peso di 10 chilogrammi.
Tipico pesce costiero che si mantiene a poca di stanza dalla spiaggia in acque poco profonde, la spigola si adatta bene anche al­le acque dolci, risalendo la foce dei fiume per brevi tratti alla ricerca di possibili prede. Nei primi anni conduce vita gregaria, ma con il passar del tempo tende a  diventare un pesce solitario per poter ampliare il proprio territorio di caccia. Insa­ziabile cacciatrice, la spigola è attiva soprattutto nelle ore notturne, con una parti­colare predilezione per latterini, cefali e piccole anguille. Può vivere sia presso i fondali, dove si annida negli anfratti rocciosi per tendere agguati alle prede di passaggio, sia in superficie, dove si dedica alla caccia di piccoli pesci.
La pesca a questo predatore può essere eseguita in diversi modi:
  • Pesca bolognese: all’interno dei porti, ambiente prediletto dalla spigola, è possibile insidiare con successo questo pesce con la pesca a fondo con il vivo. La pesca si può effettuare sia nelle ore diurne sia in quelle notturne, avvalendosi di una canna bolognese piuttosto robusta, dotata di un mulinello capace di avvolgere una lenza madre  dello 0,30. Al termine della   lenza   si   inserisce   un piombo scorrevole fermato da una girella con moschettone, e a cui verrà assicurato un finale di circa  un metro del diametro dello 0,25. Adoperando come esca principale l’anguillina, con la frizione allentata si attende l’ abbocco della spigola cercando di  lasciarla mangiare tranquillamente prima di eseguire la ferrata.
  • Surfcasting: II surfcasting sistema più efficace per pescare la spigola dalle coste sabiose nel periodo  che comprende tutto l’autunno e l’inizio dell’inverno. Nelle ore di luce un richiamo irresistibile è costituito da un’esca viva che si muove appena sollevata dal fondo, come il muggine e l’anguilla, mentre durante la notte sono più redditizie esche come il calamaro e la seppia. In tutte le fasi di una mareggiata è possibile incontrare la spigola, con i soggetti di modeste dimensioni che preferi­scono le forti turbolenze e gli esemplari più grossi che mostrano una spiccata prò dilezione per i moti ondosi più moderati.
  • Spinning:  La spigola è una cattura di primaria importanza anche per lo spinning, attuato con alcuni artificiali di grande efficacia come l’imitazione del mugginetto, ossia un minnow dal corpo argenteo e dorso scuro, o con minnows snodati che si­mulano un movimento sinuoso molto simile a quello delle anguilline, prede abituale della spigola. Si pesca al lancio alle foci dei fiumi o in mare, con un recupero da eseguire in modo discontinuo, ma veloce.
  • Pesca all'inglese: La spigola è anche una preda frequente della pesca all’in­glese in acque marine, tecnica che nei confronti di questa specie viene interpreta­ta con una lenza madre dello 0,12 e un galleggiante di 10 grammi, opportuna­mente tarato con una serie di pallini spaccati. Per il finale si ricorre a uno spezzo­ne di nylon dello 0,08, lungo un metro e mezzo e armato con un amo del n. 14-18. Per le esche si ricorre alle larve di mosca carnaria che, incollate o sfuse, serviran­no anche per il brumeggio.

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